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Full text of "La Norma; tragedia lirica da rappresentarsi nell'Imp. e R. teatro in Via della pergola, l'autunno del 1833 .."

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LA  NORMA 

TRAGEDIA  LIRICA 

DA  RAPPRESENTARSI  NELL'IMI».  E  R.  TEATRO 

IN  VIA  DELLA  PERGOLA 
L'AUTUNNO  DEL  i833. 

SOTTO  LA  PROTEZIONE  DI  S.  A.  I.  E  R. 

L  E  OPOLBO  li. 

GRAN-DUCA  DI  TOSCANA 
ec:  EC.  EC. 


FIRENZE 

SELLA.  STAMPERIA  FAN  TOSIMI 


PERSONAGGI 


rOLLIONE  Proconsole  di  Roma  nelle  Gallie 

Sig»  Luigi  Duprez. 
OROVESO  Gapo  dei  druidi 

Sig.  Carlo  Porto. 
NORMA  Druidessa  ,  figlia  di  Oroveso 

Sig.  Amalia  Schuz  Oldosi. 
ADALGICA  giovine  ministra  del  tempio  d'Irminsul 

Sig.  Anna  Del  Sere. 
CLOTILDE  confidente  di  Norma 

Sig,  Artemisia  Tarello. 
FLAVIO  amico  di  Pollione 

Sig.  Alessandro  Giachi  ni. 
Due  Fanciulli  figli  di  Norma  e  di  Pollione 

Sigg.  N.  N. 

CORI  E  COMPASE 

Druidi  — *  Rardi  - —  Eubagi  —  Sacerdotesse 
Guerrieri  e  Soldati  Galli 


V  azione  è  nelle  Gallie ,  nella  Foresta 
Sacra  e  nel  Tempio 
La  Musica  del  Sig.  maestro  Vincenzio  Rellini, 


5 


SCENA  PRIMA 

Foresta  sacra  de'  Druidi  ;  in  mezzo,  la  Quercia 
d' Irmiiisul ,  al  pie  della  quale  vedesi  la  pietra 
druidica  ,  che  serve  d'altare.  Colli  in  distan- 
za sparsi  di.  selve.  E'  notte:  lontani  fuochi 
trapelano  dai  boschi. 

Al  suono  di  marcia  religiosa  defilano  le  schie- 
re de*  Galli,  indi  la  processione  de*  Druidi^ 
Per  ultimo  Ohovesq  coi  maggiori  sacerdoti, 

1 

JLte  sul  colle,  o  Druidi, 
Ite  a  spiar  ne'  cieli 
Quando  il  suo  disco  argenteo 
La  nuova  Luna  sveli, 
Ed  il  primier  sorriso 
Del  virginal  suo  viso 
Tre  volte  annunzi  il  mistico 
Bronzo  sacerdotal. 
Il  sacro  vischio  a  mietere 
Norma  verrà? 

Si,  Korma* 
Dell'  aura  tua  profetica, 
Terriiil  Dio  f  informa  ; 
Sensi,  o  Irminsul,  le  inspira 
D'odio  ai  Romani  e  l'ira 
Sensi  che  questa  infrangano 
Pace  per  noi  mortai. 
Sì  :  parlerà  terribile 

Da  queste  quercìe  antiche  ; 


Oro. 


Dru. 

Oro. 
Dru. 

Oro. 


¥  6  r 

Sgombre  farà  le  Gallie 
Dall' acquile  nemiche: 
E  del  suo  scudo  il  suono  : 
Pari  al  fragor  del  tuono, 
Nella  città  dei  Cesari 
Tremenda  echeggerà. 
Tutti  Luna  ti  affretta  a  sorgere  / 

Norma  all'  aitar  verrà. 
Si  allontanano  lutti  e  si  sperdono  nella  fo- 
resta :  di  quando  in  quanto  si  odono  an- 
cora le  loro  voci  risuonarne  e  in  lontananza, 
Escono  quindi  Flavio  e  Pollione  ravvolti 
nelle  loro  toghe. 

SCENA  II. 
Pollione  e  Flavio. 
Poi.  Svanir  le  voci .  —  dell'orrenda  selva 

Libero  è  il  vai  co. 
Fla.  In  questa  selva  è  morte. 

Norma  tei  disse. 
Poi.  Proferisti  un  nome 

Che  il  cor  m' agghiaccia. 
Fla.  „  Oh!  che  di'tu  l'amante!  ... 

La  madre  de'  tuoi  figli  ! 
Poi.  „  A  me  non  puoi 

„  Far  tu  rampogna,  eh'  io  mertar  non  senta  ; 

Ma  nel  mio  core  è  spenta 
„  La  prima  fiamma,  e  un  Djo  la  spense,  un  Dio 
„  Nemico  al  mio  riposo:  a' pie  mi  veggo 
„  L'  abisso  aperto,  e  in  lui  m'  avvenuto  io  stesso. 
Fla.  Altra  ameresti  tu? 
Poi.  Parla  sommesso 

Un'altra,  sì      Adalgisa  ... 
Tu  la  vedrai  ...  fior  d' innocenza  e  riso 
Di  candore  e  di  amor.  Ministra  al  tempie. 
Di  questo  Iddio  di  sangue,  ella    i  appare 
Come  raggio  di  stella  in  ciel  turbato? 
Fla.  Misero  amico  !  e  amato 


7 

Sei  tu  dei  pari  ? 
Poi.  Io  non  ho  fiducia. 

FU.  E  T  ira 

Non  temi  tu  di  Norma 
PoL  Atroce,  orrenda, 

Me  la  presenta  il  mio  rimorso  estremo  ... 

Un  sogno 
Fla.  Ah  !  narra. 

Poi.  In  rammentarlo  i©  tremo, 

Meco  all' aitar*  di  Venere 
Era  Adalgisa  in  Roma, 
Cinta  di  bende  candide, 
Sparsa  di  fior  la  Chioma. 
Udiam  d'Imene  i  cantici; 
Vedea  fumar  gl'incensi, 
Erari  rapiti  i  sensi 
Di  voluttade  e  amor. 
Quando  fra  noi  terribile 
„  Viene  a  locarti  un'ombra; 
L'ampio  mantel  druidico 
„  Come  nn  vapor  Y  ingombra  y 
„  Cade  sulP  ara  il  folgore, 
„  D'  un  vel  si  copre  il  giorno, 
Muto  si  spande  intorno 
Un  sepolcrale  orror. 
Più  1'  adorata  vergine 

Io  non  mi  trovo  accanto  . 
N'odo  da  lunge  un  gemito, 
Misto  de'  figli  al  pianto  ... 
Ed  una  voce  orribile 

Echeggia  in  fondo  al  tempio; 
Norma  così  fa  scempio 
Di  amante  traditor. 

Squilla  il  sacro  bronzo 
Fla.     Odi  ?...  i  suoi  riti  a  compiere 

Norma  dal  tempio  move. 
Voci  /o//f.  Sorta  è  la  Luna,  o  Druidi, 


8 

Ite  ;  profani ,  altrove. 
Fin.     Vieni,  f uggia  hi,  sorprendere, 

Scoprire  alcun  ti  può. 
PoL     Tra  man  congiure  ;  barbari  ... 
Ma  io  li  preverrò 
Me  protegge,  me  difende 
Un  poter  maggior  di  loro. 
E  il  pensier  di  lei  che  adoro, 
ET  amor  che  m' infiammò 
Di  quel  Dio  che  a  me  contende 
Quella  vergine  celeste, 
Arderò  le  rie  foreste, 
L*  empio  altare  abbatterò. 

rapidamente  partono. 
SCENA  III. 
Putidi  dal  fondu  ,  Sacerdotesse  .   Guerrieri  y 
Bardi,  Eubagi ,  Sacr/Jicatori  ;  e  in  mezzo, 
tiuli  a  Oioveso. 

Coro  Generale 
Norma  viene  5  le  cinge  la  chioma 
La  ve  1  bena  ai  misteri  sacrata, 
In  sua  man,  come  luna  falcata, 
L'aurea  falce  diffonde  splendor. 
Ella  viene  ;  e  la  stella  di  Roma 
Sbigottita  si  copre  di  un  velo  5 
Irminsul  corre  ì  canini  del  cielo 
Qual  cometa  foriera  d'  orror. 
SCENA  IV. 
Norma  in  mezzo  alle  sue  ministre.  Ha  sciolti 
1  capelli ,  la  fiorite  circondata  di  una  co- 
rona di  verbena  ed  armata  la  mano  di  una 
falce  d9  oro.  Si  colloca  sulla  pietra  druidi- 
ca  9  e  volge  gli  cechi  dintorno  come  ispira- 
ta. Tutti  Jan  no  silenzio* 
JSor.  Sediziose  voci, 

Voci  di  guerra  avvi  chi  alzar  si  attenta 
ViLbfiQ  all'ara  del  Dio?  v'ha  chi  presume 


Dettar  responsi  alla  veggente  Norma,  . 

E  di  Roma  affrettar  il  fato  arcano? 

Ei  non  dipende  da  poter  umano. 
Oro.  E  fino  a  quando  oppressi 

Ne  vorrai  tu?  Contaminate  assai 

Non  fur  le  patrie  selve  e  i  tempi  aviti 

Dall'aquile  latine?  Ornai  di  Brenao 

Oziosa  non  può  strarsi  la  spada. 
Tu' ti  Si  brandisca  una  volta* 
Noi\  E  infranta  cada. 

Infranta,  sì,  se  alcun  di  voi  snudarla 

Anzi  tempo  pretende  :  Ancor  non  sono 

Della  nostra  vendetta  i  dì  maturi  ; 

Delle  sicambre  scuri 

Spno  i  pili  romani  ancor  più  forti. 
Tutti  E  che  ti  annunzia  il  Dio?  parla  :  quai  sorti? 
JXor  Io  nei  volumi  arcani 

Leg^o  del  ciclo  $  in  pagine  di  morte 

Della  superba  Roma  e  scritto  il  nome  ... 

Ella  uu  giorno  morrà  j  ma  non  per  voi. 

Morrà  pei  vizi  suoi. 

Qual  consunta  morrà.  L'ora  aspettate, 

L'ora  fatai  che  compia  il  gran  decreto. 

Pace  v'  intimo  ...  e  il  sacro  vischio  io  mieto. 

Falcia  il  vischio  :  le  Sacerdotesse  lo  rac- 
colgono in  canestri  di  vimini.  Norma  si  avan- 
za e  stende  le  braccia  al  cielo.  La  luna 
splende  in  tutta  la  sua  luce.  Tutte  si  pro- 
strano.) 

Preghiera 
Norma  e  Ninistre 
Casta  Diva,  che  inargenti 
Queste  sacre  antiche  piante, 
A  noi  volgi  il  bel  sembiante 
Senza  nube  e  senza  vel. 
Tempra  tu  de'  cori  ardenti, 
Tempra  ancor  lo  zelo  audace, 


Spargi  in  terra  quella  pace 
Che  regnar  tu  fai  nel  eiil. 
Tutti  A  noi  volgi  il  bel  sembiante 
Senza  nube  e  senza  vel. 
Nor.    Fine  al  rito  ;  e  il  sacro  bosco 
Sia  disgombro  dai  profani 
Quando  il  nome  irato  e  fosco 
Chiegga  il  sangue  dei  Romani. 
Dal  druidico  delubro 
La  mia  voce  tuonerà. 
Tutti  Tuoni ,  e  alcun  del  popol  empio 
Non  isfugga  al  giusto  scempio  ) 
E  primier  da  noi  percosso 
Il  Proconsole  cadrà. 
fior.    Sì,  cadrà  ...  punirlo  io  posso. 

(Ma  punirlo  il  cor  non  sa.j 
(Ah  /  bello  a  me  ritorna 
Del  fido  amor  primiero  ; 
£  contro  il  mondo  intiero 
Difesa  a  te  sarò.) 
(Ah  !  bello  a  me  ritorna 
Del  raggio  tuo  sereno  5 
E  vita  nel  tuo  seno, 
E  patria  e  cielo  avrò.) 
Coro       Sei  lento,  sì,  sei  lento, 
0  giorno  di  vendetta  ; 
Ma  irato  il  Dio  t'affretta 
Che  il  Tebro  condannò. 
Nor.  parte  e  tutti  in  ordine  la  seg. 
SCENA  V. 
Adalgisa  sola 
Sgombra  è  la  sacra  selva, 

Compiuto  il  rito.  Sospira  :  non  vista 
Alfin  poss'  io  ;  qui,  dove  a  me  s'offerse 
La  prima  volta  quel  fatai  Romano, 
Che  mi  rende  rubella  al  tempio,  al  Dio  ... 
Fosse  T  ultima  almrn  /  ■ —  Vano  desio  ! 


1 1 

Inresistibile  forza 

Qui  mi  trascina  ...  e  di  quel  «aro  aspetto 
11  cor  si  pasce  ...  e  di  sua  cara  voce 
L'aura  che  spira  mi  ripete  il  suono, 

Corre  a  prostrarsi  sulla  pietra  d'Irminsul.) 
Deh  /  proteggimi,  o  Dio  :  perduta  io  sono. 
SCENA  VI. 
Pollione  Flavio  e  Detta. 
Poi.  (Eccola  —  va  mi  lascia 

Ragion  non  odo) 
Ada.  (vedendolo  sbigottito)  Oh  !  Pollion  ! 
Poi.  Che  veggo/ 

Piangevi  tu  ? 
Ada.  Pregava.  ■ —  Ah  t'  allontana, 

Pregar  mi  lascia. 
PoL  „  Un  Dio  tu  preghi  atroce, 

„  Crudele,  avverso  al  tuo  desire  e  al  mio. 
„  0  mia  diletta  !  il  Dio 
„  Che  invocar  devi  è  amor  ... 
Ada.  „  Amor  /  deh    taci  ... 

Ch'io  più  non  t*oda  (si  allontana  da  lui.) 
Poi.  E  vuoi  1  uggirmi?  e  dove 

Fuggir  vuoi  tu  eh'  io  non  ti  segua  / 
Ada.  Al  tempio, 

Ai  sacri  altari  ch'io  sposar  giurai. 
Poi.     Gli  altari  /  ...  e  il  nostro  amor  è  ... 
Ada.  Io  l'obliai. 

Poi.     Va,  crudele,  e  al  Dio  spietato 
Offri  in  dote  il  sangue  mio. 
Tutto,  ah  /  tutto  ei  sia  versato, 
Ma  lasciarti  non  poss'  io  : 
Sol  promessa  al  Dio  tu  fosti  ... 
Ma  il  tuo  cuore  a  me  si  diè  ... 
Ah  /  non  sai  quel  che  mi  costi 
Terch'  io  mai  rinuuzi  a  te. 
Ada.       E  tu  pure,  ah  !  tu  non.  sai 
Quanto  costi  a  me  dolente  / 


12 

All'  altare  che  oltraggiai 
Lieta  andava  ed  innocente  .,. 
Il  pensiero  al  ciel  s'  ergea. 
Il  mio  Dio  vedeva  in  ciel  ... 
Or  per  me  spergiura  e  rea 
Cielo  e  Dio  ricopre  un  vel. 
Poi.     Ciel  più  puro  e  Dei  migliori 

T'offrono  in  Roma,  ov'  io  mi  reco. 
Ada.  Partì  forse  /  ?  colpita. 

Poi.  Ai  nuovi  allori  ... 

Ada.         Partì,  tà  io  ? 
PjoI.  Tu  vieni  meco. 

De' tuoi  riti  è  Amor  più  santo  ... 
„  A  lui  cedi,  ah/  cedi  a  me. 
Ada.  Ah  non  dirlo  ...        più  commossa. 

Poi.  Il  dirò  tanto  • 

Che  ascoltato  io  sia  da  te. 
A.  a. 

Poi.     Vieni  in  Roma,  ah  /  vieni  !  o  cara  ... 

con  tutta  la  tenerezza. 
Dove  è  amore,  è  gioja,  è  vita  : 
Inebbriam  nostr'alme  a  gara 
Del  Contento  a  cui  ne  invita  ... 
Voce  in  cor  parlar  non  senti, 
Che  promette  eterno  ben  ? 
Ah  !  dà  fede  ai  dolci  accenti  ... 
Sposo  tuo  mi  stringi  al  sen. 
Ada.     (Ciel!  così  parlar  l'ascolto  ... 

Sempre,  ovunque,  al  tempio  istesso. 
Con  quegli  occhi,  con  quel  volto  ... 
Fin  sull'ara  il  ve-ggo  impresso  ... 
Xi  trionfa  del  mio  pianto, 
Del  mio  duol  vittoria  ottien  ... 
Ah  /  mi  togli  al  dolce  incanto, 
0  Terror  perdona  almen.) 
Poi.    „  Adalgisa  / 1 
Ada.  „  Ah  /  mi  risparmi 


i3 

„  Tua  pi^ià  maggior  cordoglio. 
Poi,  Adalgisa  /  e  vuoi  lasciarmi?  ... 

Ada.  Noi  poss'  io  ...  seguir  ti  voglio. 

Poi.  Qui      domani,  all'ora  istessa  ... 

Terrai  tu  ? 
Ada.  Ne  fo  promessa. 

Po1.  Giura. 
Ada.  Giuro. 
Poi.  Oh/  mio  contento  ! 

Ti  rammenta  ... 
Ada.  Ah  mi  rammento  ... 

Al  mio  Dio  sarò  spergiura. 
a  a  Ma  fedele  a  te  sarò. 

Poi.        U  amor  tuo  mi  rassicura  ; 

E  il  tuo  Dio  sfidar  saprò,  partono. 
SCENA  VII. 
Abitazione  di  Norma 
Norma  e  Clotilde 
Recano  per  mano  due  piccoli  fanciulli 
Nor.    Vanne  e  li  cela  entrambi.  Oltre  1'  usato 

Io  tremo  d'abbracciarli  ... 
Ciò.  E  qual  ti  turba 

Strano  timor,  che  i  figli  tuoi  rigetti  ? 
fior.    Non  so  ...  diversi  affetti 

Strazian  quest'alma,,  Amo  in  un  punto  ed  odio 
„  I  figli  miei  .,.  Soffro  in  vederli,  e  soffro 
„  S' io  non  li  veggo.  Non  provato  mai 

Sento  un  difetto  ed  un  dolore  insieme 
„  D'esser  lor  madre. 
Ciò.  E  madre  sei? 

Nor.  Noi  fossi? 

Ciò.   „  Qual  rio  contrasto;  ... 
Nor.  Immaginar  non  puossi. 

,    0  mia  Clotilde  /  ...  richiamato  al  Tcbro 
E'  Pollion. 
Ciò.  E  teco  ei  parte  ? 

Nor.  Ei  tace  ... 


Il  suo  rrnsif  r:  Oh  !  s'  ci  fuggir  tentasse 
E  qui  lasciarmi  ?  —  se  obliar  potesse 
Questi  suoi  figli  ? 
Ciò.  E  il  credi  tu? 

Nor.  Non  Toso.  | 

E'  troppo  tormentoso, 
Troppo  orrendo  un  tal  dubbio  Alcun  s'  avanza 
Va...  li  cela. 

Ciò.  parte  coi  fanciulli.  Nor.  li  abbraccia. 
SCENA  VIH. 
Norma  e  Adalgisa 
Nor.  Adalgisa  ! 

Ada.       [da  lontano)    (Alma*  costanza*) 
Nor.  T'inoltra,  o  giovinetta. — 

T'  inoltra  -  E  perchè  tremi?  -  Udii  che  giare 
A  me  segreto  palesar  tu  voglia. 
Ada.  E'  ver.  « —  Ma,  deh  !  ti  spoglia 
Della  celeste  austerità  che  splende 
Negli  occhi  tuoi  ...  Dammi  coraggio  ond'  io 
Senz'  alcun  velo  ti  palesi  il  core. 

si  prostra  :  Nor.  la  solleva 
Nor.  Mi  abbraccia,  e  parla.  Che  t'affligge? 
Ada.    (dopo  un  momento  d' Esitazione)  Amore  .* 
Non  t'irritar  ...  Lunga  stagion  pugnai 
Per  soffocarlo  ...  ogni  mia  forza  ei  vinse  ... 
Ogni  rimorso.  Ah  .'  tu  non  sai  pur  dianzi 
Qual  giuramento  io  fea  /  ...  fuggir  dal  tempio 
Tradir  1'  altare  a  cui  son  io  legata, 
Abbandonar  la  patria... 
Nor.  Ahi  /  sventurata  / 

Del  tuo  primier  mattino 

Già  turbato  è  il  sereno  ?  ...  E  come  e  quando 
Nacque  tal  fiamma  in  te  ? 
Ada.  Da  un  solo  sguardo/ 

Da  un  sol  sospiro-  nella  sacra  selva, 
A'  piè  dell'  ara  ov'  io  pregava  il  Dio. 
Tremai  ...  sul  labbro  mio 


i5 

Si  arrestò  la  preghiera  :  e  tutta  assorta 
In  quel  leggiadro  aspetto,  un  altro  cielo 
Mirar  credetti,  un  altro  cielo  in  lui. 
Jfor.    (Ob  rimembranza/  io  fui 

Cosi  rapita  al  sol  mirarlo  in  volto.) 
Ada.   Ma  non  mi  ascolti  tu? 
Nor.  Segui...  t'ascolto. 

Ada.      Sola,  furtiva,  al  tempio 
Io  V  aspettai  sovente  ; 
Ed  ogni  dì  più  fervida 
Crebbe  la  fiamma  ardente. 
Nor.  (Io  stessa...  anch'  io 

Arsi  cosi:  l'incanto  suo  fu  il  mio.) 
Ada.  Vieni,  ei  dicea,  concedi 

Ct»'  io  mi  ti  prostri  ai  piedi, 
Lascia  che  l'aura  spiri 
De' dolci  tuoi  sospiri, 
Del  tuo  bel  crin  le  anella 
Dammi  poter  baciar. 
Nor.  (Oh  cari  accenti  / 

Cosi  li  profferì  a  ... 
Così  trovava  del  mio  cor  la  via.) 
Ada.       Dolci  qual  arpa  armonica 
M'  eran  le  sue  parole  ; 
Negli  occhi  suoi  sorridere 
Vedea  più  bello  un  sole. 
Io  fui  perduta  e  il  sono  ; 
D'  uopo  ho  del  tuo  perdono. 
Deh  /  tu  mi  reggi  e  guida, 
Me  rassicura,  o  sgrida, 
Salvami  da  me  stessa 
Salvami  dal  mio  cor. 
Nor.  Ah  !  tergi  il  pianto. 

\Alma  non  trovi  di  pietade  arara, 
Te  ancor  non  lega  eterno  nodo  all'  ara. 
a  2 

Noi.     A  sì,  fa  core,  abbracciami } 


i6 

Perdono  e  ti  compiango. 
Dai  voti  tuoi  ti  libero. 
I  tuoi  legami  io  frango. 
Al  caro  oggetto  unita 
Vivrai  felice  ancor. 
Ada.   Ripeti,  o  eie!;  ripetimi 
Sì  lusinghieri  accenti  : 
Per  te,  per  te  s'acquetano 

I  lunghi  miei  tormenti» 
Tu  rendi  a  me  la  vita, 
Se  non  è  colpa  amor; 

Nor.     Ma  dì  ...  l'amato  giovane 

Quale  fra  noi  si  noma? 
Ada.   Culla  ei  non  ebbe  in  Gallia  ... 

Roma  gli  è  patria  ... 
Rom.  Roma / 

Ed  è?  prosegui  ... 

SCENA  IX. 
Pollione  e  dette. 
Ada.  Il  mira  . 

Nor.       Ei  !  Pollion  !... 
Ada.  Qual  ira  / 

Nor.    Costui ,  costui  dicesti  /... 

Ben  io  compresi  ? 
Ada.  Ah  !  sì . 

Poi.     Misera  te  !  che  festi  / 

inoltrandósi  ad  Ada. 

Ada.   lo  % 

Nor.  Tremi  tu  ?  per  chi  / 

a  Pollione 
Alcuni  momenti  di  silenzio 
Poi.  è  confuso,  Ada,  tremante  e  Nor.Jrem. 
Oh  non  tremare  o  perfido, 
No ,  non  tremar  per  lei  ... 
Essa  non  è  colpevole, 

II  malfattor  tu  sei ... 
Trema  per  te  ,  fellone  ... 
Pei  figli  tuoi  ...  per  me  ... 


*7 

Ada.   Che  ascolto?  .  .  ah  /  Pollionc  / 
Taci  !  t'  arretri  /  ...  ahimè  ! 
Si  copre  il  volto  colle  mani.  Norma  Vaffcrra 
per  un  braccio ,  e  la  costringe  a  mirar 
Poi.;  egli  la  segue.) 
Noi .     Oh  /  di  qual  sei  tu  vittima 
Crudo  e  funesto  '  inganno  / 
Pria  che  costui  conoscere, 
T'era  il  morir  meu  danno. 
Fonte  d'  eterne  lacrime 
L'empio  a  te  pure  aperse  ... 
D'orribil  vel  coperse 
L'  aurora  de'  tuoi  dì. 
Ada.    Oh  /  qual  traspare  orribile 
Dal  tuo  parlar  mistero  / 
Trema  il  mio  cor  di  chiedere, 
Trema  d'  udir  il  vero  ... 
Tutta  comprendo,  o  misera, 
Tutta  la  mia  sventura  ... 
Essa  non  ha  misura. 
Se  m'  in^an nò  così. 
Poi.     Norma,  de' tuoi  rimproveri 
Secano  nou  farmi  adesso. 
Deh  !  a  questa  afflitta  vergine 
Sia  respirar  concesso  ... 
Copra  a  quell'alma  ingenua. 
Copra  nostr'onte  un  velo  ... 
Giudichi  solo  il  cielo 
Qaal  più  di  noi  fallì/ 
Nor.     Perfido  \ 

Poi.  Or  basti.  per  allontanarsi 

Nur.  Fermati,  . — 

E  a  me  sottrarti  speii  ? 
Poi.       „  W  udrai  fra  poco. 
Nor.  E'  inutile; 

Leq^o  uè'  tuoi  pensieri. 

„  Mi  di',  puoi  tu  nutrire 


i8 

Speme  qua)  nutrì  ardire  ? 

Non  é  in  mia  man  costei, 

In  mio  poter  non  è? 
Poi.     „  Cielo  /  ...  e  infierire  in  lei 

w  Potresti  ? 
Nor.  „  In  tutti  e  in  me. 

Poi.     „  No,  noi  farai. 
JS7or.  „  Vietarmelo 

Credi,  o  fellon  ? 
Poi.  Io  l'oso. 

Vieni 

afferra  Adalgisa 

Ada.      Mi  lascia,  scostati  ... 

dividendosi  da  lui. 
Tu  sei  di  Norma  sposo  ^ 
PoL        Oua!  io  mi  fossi  obblio  ... 

L'  amante  tuo  son  io. 

con  tutto  il  fuoco 
E'  mio  destino  amarti. 
Destin  :  costei  fuggir, 
Wor*     Ebben  :  lo  compi       e  parti, 

reprimendo  il  furore 

Seguilo. 

ad  Adalgisa 
Ada.  Ah  /  pria  morir. 

a  tre 

Jtfor.     Vanne,  sì  \  mi  lascia,  indegno. 

prorompendo 

Figli  obblia,  promesse,  onore  ... 

Maledetto  dal  mio  sdegno 

Non  godrai  d'un  empio  amore; 

Tu  strU'onde,  te  sui  venti 

Seguiran  mie  furie  ardenti  : 

Mia  vendetta  e  notte  e  giorno 

Ruggirà  d' intorno  a  te. 
Poi.     Fremi  pure,  e  angoscia  eterna 

disperatamente 


Pur  m'  imprechi  il  tuo  furore  / 
Questo  amor  che  mi  governa 
E'  di  te  ,  di  Me  maggiore  .... 
Dio  non  v'  ha  che  mali  inventi 
De'  miei  mali  più  cocenti  ... 
Maledttto  io  fui  quel  giorno 
Che  il  d^stin  t'  offerse  a  me  . 
Ada.    Ah!  non  fia  ^  non  fia  ch'io  costi 
supplichevole  a  Norma 
Al  tuo  cor  sì  rio  dolore  ... 
Mari  e  monti  sian  frapposti 
Fra  me  sempre  e  il  traditore  i 
Soffocar  saprò  i  lamenti  . 
Divorar  i  miei  tormenti  : 
Sfornò  perchè  ritorno 
*  Faccia  il  crudo  ai  figli  e  a  te . 
Cori  di  dentro 
Norma  ?  all'  ara  . —  In  suon  feroce 
D'Irminsul  tuonò  la  voce  : 
Nor.  1    Suon  di  morte?  a  te  s'intima. 
sfda,  )    Fuggi  ,  va  —  qui  pronta  eli'  è  . 
Poi.     Si.,  la  sprezzo,  si,  ma  prima 

Mi  cadrà  —  il  tuo  nume  al  pté . 
Squillano  i  sacri  bronzi  del  Tempio .  Nor- 
ma è  chiamata  ai  riti .   Ella  respinge 
d*  un  braccio  Pollione  ,  e  gli  accenna  di 
uscire  ,  Pollione  ai  allontana  furente  .  } 


Fine  dell'  Atto  Prime. 


#  ATTO  SECONDO 


SCENA  PRIMA. 

Interno  dell'  abitazione  di  Norma. -Da  una  parte 
un  letto  romano  coperto  di  pelle  d'orso.  *  fi- 
gli di  Norma  sono  addormentati. 

H orma  con  una  lampa  e  un  pugnale  alla  ma^ 
no.  Sirde  e  posa  la  lampa  sopra  ima  tavola* 
E?  pallida,  contraffatta, 

T) 

J— dormono  entrambi  ...  non  vedran  la  mano 
Che  li  percuote  —  Non  pentirti,  o  core. 
Viver  non  ponuo  ...  Qui  supplizio,  e  in  Roma 
Obbrobrio  avrian,  peggior  supplizio  assai  ... 
Schiavi  d'una  matri^ua  —  Àu  /  no  :  giammai, 

■  sorge 

Muoiano,  sì.  Non  posso. 

fa  un  passo,  e  si  ferma 
Avvicinarmi:  un  gel  mi  prende,  e  in  froute 
Mi  si  solleva  il  crin.  I  fi»li  uccido  /  ... 
Teneri  figli  ...  in  questo  sen  coucetti, 

intenerendosi 
Da  questo  sen  nutriti  ...  essi  pur  dianzi 
Delizia  mia  ...  „  ne'  miei  timori  istessi 
ri  Raggio  di  speme  ...  essi,  nel  cui  sorriso 
9,  Il  perdono  del  ciel  mirar  credei  /  ... 
*  Io,  io  li  svenerò  !  „  di  che  son  rei  ? 

silenzio 

Di  Pollion  figli: 

Ecco  il  delitto.  Essi  per  me  son  morti, 
Muntan  r>er  l»»i  :  n'abbia  rimorso  il  crudo 


„  Non  abbia  rimorso,  anche  all'amante  iti  braccio 
„  E  non  sia  pena  che  fa  sua  somigli 
Fcriam. 

S' incammina  verso  il  letto:  alza  il  pugnale 
essa  dà  un  grido  inorridita',  i  Jigli  si  svc~ 
glia  no 

hhl  no  ...  son  figli  miei  /  ...  miei  figli/ 
li  abbraccia  e  pianile 
Clotilde  !  r  b 

SCENA  II. 
Clotilde  e  detta% 
Nor.  Corri  ...  vola  ... 

Adalgisa  a  me  guida , 
Ciò.  Ella  qui  presso 

Solitaria  s' aggira ,  e  prega  e  prola. 
Nor.  Va  -  Si  emendi  il  mio  fallo  ...  e  poi  si  mora. 

Clotilde  parte 
SCENA  III. 
Adalgisa,  e  Norma. 
Ada.  Me  chiami,  o  Norma  !  Qua!  li  copre  il  voho 

Tristo  pallor  ? 
Nor.  Pallor  di  morte  ...  Ib  tutta 

L'  onta  mia  ti  rivelo.  „  A  me  prostrata 
„  Eri  tu  dianzi  ...  a  te  mi  prostro  a<MUo', 
„  E  questi  figli  ...  e  sai  di  chi  son  fi-li  ... 
„  Nelle  tue  braccia  io  pongo. 
Adal.  0  sventurati , 

„  0  innocenti  fanciulli  / 
Nor.  Ah/  sì  ...  li  piangi  ... 

Se  tu  sapessi  1  ma  infernal  segreto 
„  Ti  si  nasconda  ...  una  preghiera  sola 
Odi,  e  l'adempì,  se  pietà  pur  merta 
Il  presente  mio  duolo,,  e  il  duol  futuro. 
Ada.  Tutto  tutto  io  prometto. 
tfor.  11  giura. 

Ada.  II  giuro. 

Nor%  Odi      Purgar  quest'aura 


%1 

Contaminata  dalla  mia  presenza 
Ho  risoluto,  ne  trai*  meco  io  posso 
Questi  infelici  ...  a  te  gli  affido 
Ada.  0  cielo/ 

A  me  gli  affidi  ? 
Nor.  Nel  Romano  campo 

Guidali  a  lui  che  nominar  non  oso. 
Ada.  Oh  !  che  mai  chiedi  ! 
Nor.  Sposo 

Ti  sia  men  crudo  \  io  gli  perdono ,  e  moro. 


Deh  !  con  te,  con  te  li  prendi  ... 
Li  sostieni ,  li  difendi 

Non  ti  chiedo  onori  e  fasci  5 
A'  tuoi  figli  sian  serbati. 
Prego  sol  che  i  miei  non  lasci , 
Schiavi ,  abjetti ,  abbandonati  ... 
Basti  a  te  che  disprezzata  , 
Che  tradita  io  fui  per  te. 

Ada.  Norma  /  ah  !  Norma ,  ancora  amata. 
Madre  ancor  sarai  p^r  me. 
Tienti  i  figli.  Non  fia  mai 
Ch'  io  mi  tolga  a  queste  arene. 

Nor.  Tu  giurasti 

Ada.  Sì  giurai  ... 

Ma  il  tuo  bene  ,  il  tuo  so!  bene. 
Vado  al  Campo ,  ed  aJl'  ingrato 
Tutti  in  reco  i  tuoi  lamenti: 
La  pietà  che  m'  hai  destato 
Parlerà  sublimi  accenti  ... 
Spera,  spera  ...  amor  /  natura 
Ridestarsi  in  lui  vedrai  ... 
Del  suo  core  io  son  sicura 
Norma  ancor  vi  regnerà. 

Nor.  Ch'io  lo  preghi  /  Ah  /  no;  giammai. 
Più  non  t' odo ,  —  parti  ...  va  . 


Nor. 


Ada.  Sposo 


!  Ah  !  non  mai  ... 

Pe'  figli  tuoi  T  imploro. 


23 

Ada.  „  Mira,  o  Norma,  ai  tuoi  ginocchi 

„  Questi  cari  pargoletti. 
Ah  /  pietà  di  lor  ti  tocchi. 
Se  non  bai  di  te  pietà. 
Nor.  „  Ah  /  perchè  la  mia  costanza 

„  Vuoi  scemar  con  moHi  affetti  ? 

„  Più  lusinghe  ,  più  speranza 

„  Presso  a  morte  un  cor  non  ha. 
Ada.  Cedi  ;..  deh  /  cedi. 
Nor.  Ah  lasciami. 

Ei  t'  ama. 
Ada.  E  già  ten  pente. 

Nor.       E  tu?  ,.. 

Ada.  Lo  amai  ...  ^uesi'  anima 

Sol  T  amistade  or  acute. 
Nor.       0  giovinetta/  ...  e  vuoi!  ... 
Ada.       Renderti  i  dritti  tuoi , 

0  teco  al  cielo  e  agli  uomini 
Giuro  celarmi  ognora 
Nor*    Hai  vinto  ...  hai  vinto  abbracciami. 

Trovo  un  amica  ancor. 
a.  a.       Si,  fino  all'ore  estreme 
Compagna  tu  m'avrai: 
Per  riamarci  i/isiemr 
Ampia  A  la  terra  assai. 
Teco  del  fato  all'  onte 
Ferma  «opporrò  la  fronte, 
Finché  il  mio  core  r  battere 
Io  senta  sul  tuo  cor.  partono 
SCENA  IV. 
Luogo  solitario  presso  il  bosco  dei  Druidi  ,  cinto 
da  borioni  e  da  caverne.  In  fonJo  un  lago  at- 
traversato da  un  ponte  di  pietra. 

Guerrieri  e  Galli. 
Coro  I.  Non  parti 

II.  Finora  e  al  eampo. 


*4 

Tutto  il  dice.  I  feri  carmi, 
Il  fragore,  il  suon  dell'  armi. 
Delle  insegne  il  ventilar. 
Tutti    Attendiam  :  un  breve  inciampo 
Non  ci  turbi ,.  non  ci  arresti  5 
E  in  silenzio  il  cor  si  appresti 
La  grand' opra  a  consumar. 
SCENA  V. 
Oroveso  e  detti. 
Oro.  Guerrieri  a  voi  venirne 

Credea  foriero  d'avvenir  migliore: 
Il  generoso  ardore , 
L' ira  che  in  sen  vi  bolle 
Io  credea  secondar 5  ma  il  Dio  noi  volle. 
Coro  Come  ?  E  le  nostre  selve 

L'abborrito  Proconsole  non  lascia? 
Non  riede  al  Tcbro  ? 
Oro.  Un  più  temuto  e  fero 

Latino  condottiero 
A  Pollion  succede ,  e  di  novelle 
Possenti  legioni 

Afforza  il  campo  che  ne  tien  prigioni 
Coro  E  Norma  ?  il  sa  di  pace 

E'  consigliera  ancor  ? 
Oro.  Invan  di  Norma 

La  mente  investigai  ;  „  sembra  che  il  Nume. 
„  Più  non  favelli  a  lei ,  che  oblio  la   prenda  . 
„  Dell'  universo. 
Coro  E  che  far  pensi  ? 

Oro.  Al  fato 

.  Piegar  tal  fronte,  sperarci,  e  nullo 
Lasciar  sospetto  del  fallito  inlento 
Coro.  E  finger  sempre  / 
Oro.  Amara  legge  !  il  sento. 

Ah  del  Tebro  al  giogo  indegno 
Fermo  io  pure,  e  all'armi  a  ut  lo, 
Ma  nemico  c  sempre  il  cielo. 


a5 

Ma  consiglio  è  il  simular. 
Divoriamo  in  cor  lo  sdegno , 
Tal  che  Roma  estinta  il  creda  : 
Dì  verrà  che  desto  ei  rieda 
Più  tremendo  a  divampar. 
Coro  Sì  fingiam  ,  se  il  finger  giovi  j 

Ma  il  furore  in  sen  si  covi,, 
Guai  per  Roma  allor  che  il  segno 
Dia  dell'armi  il  sacro  aitar! 

Partono. 

SCENA  VI. 
Campo  de' Romani 
Politone  e  Adalgisa. 
Poi.  Pollion  ,  che  risolvi  ?  Ah  si  V  indegna 
Norma  si  aborra ,  e  fia  per  sempre 
Oggetto  di  furore  al  guardo  mio. 
Fin  dal  pensiero 

Cancellarla  saprò;  vincermi  spero. 
Ma  oh  CieJ ,  che  miro  ...  Adalgisa  qui  viene 
Ada.  Pollione,  Signor  ... 
Poi.  Dolce  mio  bene 

Qual  mai  cagione  qui  ti  conduce 
Sul  campo  Quirinal  pallida  in  volto  / 
Parla  ,  dì ,  che  ti  avvenne  ? 
Ada.  Tutto  Signor ,  tutto  saper  tu  dei 

Se  pieghevol  ti  mostri  a  voti  miei. 
Poi,  E  ben  chiedi ,  e  sicura 

Tutto  da  me  puoi  sperar  ,  sai  chi  Io  giura. 
Ada.  Eccomi  a  piedi  tuoi  ... 
Poi.  Sorgi. 
Ada,  Torna  o  prence,  al  primo  amore  5 
Me  dimentica  da  Forte  \ 
Norma  oh  Dio  /  da  cruda  morte 
Vanne  tosto  a  liberar 
Il  mio  pianto,  il  suo  dolore 
De'  tuoi  figli  la  pietà 
Sia n  di  stimolo  al  tuo  core 


*6 

Di  dovere ,  c  di  Amistà . 
Padre  ,  e  sposo  il  Ciel  ti  ha  reso 
Pria ,  che  a  me  tu  fossi  amante  ? 
Torna  à  figli ,  e  fia  costante 
Ver  la  sposa  il  primo  affetto  5 
Sì  rinasca  loro  in  petto , 
Quella  gioja  9  che  mancò 
Su  di  me  vibrato ,  e  tesQ 
Non  fia  più  ,  folgor  tremendo 
Che  a  punir  delitto  orrendo 
La  natura  destinò  . 

SCENA  VII. 
Tempio  <T  Irminsul ,  Ara  da  un  lato . 
Norma  >  indi  Clotilde . 
Nor.  Ei  tornerà     Sì  mia  fidanza  è  posta 
In  Adalgisa  ;  ei  tornerà  pentito  , 
Supplichevole ,  amante  •  Oh  /  a  tal  pensiero 
Sparisce  il  nuvol  nero 

Che  mi  premea  la  fronte  ,  e  il  Sol  m'  arride  > 
Come  del  primo  amor  nei  dì  felici  . 

esce  Clotilde 

Clotilde  ! 
Ciò.  0  Norma  /  Uopo  è  d'  ardir  . 
Nor.  Che  dici  1 

Ciò.  Lassa  / 
Nor.  Favella . 

Ciò.  Indarno 

Parlò  Adalgisa  ,  e  pianse  . 
Nor.    '  Ed  io  fidarmi 

Di  lei  dovea  ?  Di  mano  uscirmi  e  bella, 
Del  suo  dolore  presentarsi  all'' empio 
Ella  tramava 
Ciò*  Ella  ritorna  al  tempio, 
Trista  ,  dolente  implora  . 
Di  proferir  suoi  voti . 
Ti  or.  Ed  egli  ? 

Ciò.  Ed  «gli 


27 

Rapirla  giura  anco  all'  aitar  dal  Nume  . 
Nor.  Troppo  il  fellon  presume  / 

Lo  previen  mia  vendetta  ,  —  e  qui  di  sangue 
Sangue  Romano  ...  scorrerau  torrenti  . 

Si  appressa  alV  ara ,  e  batte  tre 
volte  lo  scudo  d*  Irminsul  . 
Coro  di  dentro 
Squilla  il  bronzo  del  Dio.' 
Ciò.  Cielo  /  che  tenti  ? 

SCENA  Vili. 
Accorrono  da  varie  parti  Oroveso  9  i  Druidi  ,  i 
Bardi ,  e  le  Ministre  .  A  poco  a  poco  il  tempio, 
si  riempie  di  armati . 

Norma  si  colloca  sulV  altare 
Oro*  Norma  J  che  fu?  Percosso 

10  scudo  d' Irminsul,  quali  alla  terra 
Decreti  intima  ? 

Nor.  Guerre , 

Strage,  sterminio. 
O/o.  E  a  noi  pur  dinanzi  pace 

S*  imponea  pel  tuo  labbro/ 
Ngp*  Ed  ira  adesso. 

Armi ,  furore  e  morti  . 

11  cantico  di  guerra  alzate,  o  forti. 

Inno  Guerriero 
h 

Guerra  ,  guerra  !  Le  galliche  selve 

Quante  han  quercie  producon  guerrier  } 

Quai  suoi  greggi  fameliche  belve 
Sui  Romani  van  essi  a  cader . 
IL 

Sangue,  sangue  /  Le  galliche  scuri 
Fino  al  tronco  bagnate  ne  son  . 
Sovra  i  flutti  del  Ligeri  impuri 
Ei  gorgoglia  con  funebre  suon  . 
III. 

Strage  ,  strage ,  sterminio  •  vendetta  / 


Già  comincia;  si  eompie  ,  si  affretta. 
Come  biade  da  falci  mietute 
Son  di  Roma  le  schiere  cadute  . 
Tronchi  i  vanni  ,  recisi  gli  artigli  9 
Abbattuta  ecco  l'aquila  al  suol. 
A  mirar  il  irionfo  dei  figli 

Viene  il  Dio  sovra  un  ràggio  di  Sol  • 
Oro.  Ne  compi  il  rito ,  o  Norma  ? 

Ne  la  vittima  accenni  ? 
Nor.  Ella  fia  pronta  . 

Non  mai  V  aitar  tremendo 
Di  vittime  mancò.  —  Ma  qual  tumulto/ 
SCENA  IX. 
Clotilde  frettolosa  e  delti  . 
CI o.  Al  nostro  tempio  insulto 

Fece  un  Romano  \  nella  sacra  chiostra 
Delle  vergini  alunne  egli  fu  colto  . 
Tutti.  Un  Romano  ? 
Nor.  (  Che  ascolto  ? 

Se  mai  foss'  egli  j 
Tutti  A  noi  vicn  tratto  . 

Nor.  (  E  desso  ) 

SCENA  X. 
Pollione  fra  soldati  e  detti. 
Ore.  E'  Pollioii  / 

Nor.  (  Son  vendicata  adesso  ) 

Oro.  Sacrilego  nemico ,  e  chi  t»  spinse 

A  violar  ,  queste  temute  soglie  , 

A  sfidar  V  ira  d' Irminsul  ? 
Poi.  Ferisci , 

Ma  non  interrogarmi  . 
Nor.  (  svelandosi  .  )  Io  ferir  drggio , 

Scostatevi . 
Poi.  Chi  veggio  ? 

Norma  ! 
Nor.         Sì .  Norma  . 
Tutti.  11  sacro  ferro  impugna  . 


*9 

Vendica  tempio  e  il  Dio 

Norma  (piemie  il  pugniate  dalle  mani  dì 

Oroveso  ) 
Si  feriamo.  (*)  Ah 

(*)  ti  arresta 
Tutti  Tu  tremi  ? 

Nort  (A/  non  poss'io) 

Oro.  Che  fia  ?  Perchè  t'arresti? 
Nor.  (  Poss'  io  sentir  pietà  !  ) 
Coro.  Ferisci, 
Nor.  lo  deggiò 

Interrogarle  ...  investigar  qua!  sia 
L'insidiata  o  complice  ministra 
Che  il  profaii  persuase  a  fallo  estremo- 
Ite  per  poco. 
Oro.  e  Coro     (Che  far  pensa  ? 
Poi.  (Io  fremo) 

(Oro.  e  il  Coro  si  ritirano.  Il  tempio  ri- 
mane  sgombro  ) 

SCENA  XI. 
Norma  e  Pollione. 
Nor.    In  mia  mano  alfin  tu  sei. 

Niun  potria  spezzar  tuoi  nodi> 
lo  lo  posso. 
Poi.  Tu  noi  dei. 

Nor,    Io  lo  voglio. 
Poi.  Come  / 

Nor%  M'odi 
Pel  tuo  Dio,  pe' figli  tuoi  ... 
Giurar  dei,  che  d'ora  in  poi  «t- 
Adalgisa  fuggirai  ... 
All'Aitar  non  la  torrai 
E  la  vita  ti  perdono  ... 
E  non  più  ti  rivedrò 
Giura. 

Poi,  No  si  vii  non  sono. 

Nor,  Giura,  giura. 


3o 

Poi.  Ali  /  pria  morrò. 

JVot.  Non  sai  tu  che  il  mio  furore 

Passa  il  tuo  ? 
Poi,  Cii'  ei  piombi  antcndo 

A1  or.  Non  sai  tu  che  ai  figli  in  core 

Questo  ferro  ... 
Poi.  Oh  Dio;  che  intendo 

Nor.    Si  sovr' essi  alzai  la  punta  ... 

Vrdi  ...  vedi  ...  a  che  son  giunta 

Non  ferii  ,  ma  tosto  adesso. 

Consumar  poss'  io  V  eccesso  u 

Un'  istante       e  cf  esser  madre 

Mi  poss'  io  dimenticar. 
Poi.    Ali  ;  crudele  ,  in  sen  del  padre 

11  pugnai  to  dei  vibrar. 
A  me  il  porgi, 
jjfer,  A  te  ! 

PoL  Che  spento 

Cada  io  solo  / 
Nor.  Solo  !  Tutti. 

I  Romani  a  cento  a  cento 

Fian  mietuti,  fian  distrutti  ... 

E  Adalgisa  ... 
PoL  Aimè/ 
fflor,  Infedele 

A'  suoi  voti  ... 
Poi %  Ebben  ,  crudele  ? 

Nor.    Adalgisa  fi  a  pnnita  ; 

N«  Ile  fiamme  perirà. 
Poi.    Oh  /  ti  pnndi  la  mia  vita, 

Ma  di  lei  di  IH  pietà. 
a  2. 

iVor.    Preghi  alfine  ?  indegno  /  e  tardi. 
;NeI  suo  eor  ti  vo' frrire. 
Già  mi  pasco  ne  tao i  sguardi 
Del  tuo  duol  ,  del  tuo  morire. 
Posso  alfine,  e  voglio  farà 


3t 

Infelice  al  par  di  me. 
Poi.    Ah/  t'appaghi  il  mio  terrori-, 

AI  tuo  pie  sorcio  piangente  ... 
In  me  sfoga  il  tuo  furore, 
Ma  risparmia  un'  iti»o©er:Ì<\ 
Basti}  ah  /  basti  a  vendicarti 
Ch'  io  mi  sveni  innanzi  a  te. 
Dammi  quel  ferro. 
Nor.  Sorgi  : 

Scostati. 
Poi.        Il  ferro,  il  ferro! 
Nor.  Olà  ,  ministri  , 

Sacerdoti  ,  accorrete. 

SCENA  ULTIMA 
Hit ornano  Or ove so  ,  /  Druidi,  Bardi 
e  i  Guerrieri. 
Nor.  Air  ira  vostra 

Nuova  vittima  io  svelo.  Una  spergiura 
Sacerdotessa  i  sacri  voti  infranse. 
Tradì  la  patria  ,  il  Dio  degli  avi  offese. 
Tutti  Oh  delitto 7  oh  furor  /  Ne  sia  plese. 
Nor.  Sì  preparate  il  rogo. 
Poi.  Oh  !  ancor  ti  prego  ... 

Norma  pietà. 
Tutti  Ne  svela  il  nome, 

Nor.  Io  rea 

L'innocente  accusar  del  fallo  mio?) 
Tutti  Parla,  chi  è  dessa  ? 
Poi.  Ahi  non  lo  dir  ... 

Nor.  Son  io, 

Oro.  Tu  {  Norma  / 

Nor.  Io  stessa,  il  rogo  ergete. 

Coro       (D'orrore  io  gelo.) 

Poi.  (  Mi  manca  il  cor. 

Tutti        Tu  delinquente/ 

Poi.  Non  le  credete. 

Nor.       Norma  non  mente. 


7 


32 

Oro.  Oli  /  mio  rosso.?* 

Tutti 

Nor.  Qual  cor  tradisti , 

Qual  cor  perdesti 
Guest*  ora  orrenda 
Ti  manifesti. 
Da  me  fuggire 
Tentasti  invano  ^ 
Crudel  Romano , 
Tu  sei  con  me. 

Un  nume ,  un  fato 
Di  te  più  forte 
Ci  vuole  uniti 
In  vita  e  in  morte. 
Sul  rogo  istesso 
Che  mi  divora  , 
Sotterra  ancora 
Sarò  con  te. 
PoL  Ah  ?  troppo  tardi 

T'  ho  conosciuta  ... 
Sublime  donna  , 
Io  t'  ho  perduta  ... 
Col  mio  rimorso 
E'  amor  rinato, 
Più  disperato  , 
Furente  egli  è 

Moriamo  insieme , 
Ah  !  sì  ,  moriamo , 
L*  estremo  accento 
Sarà  eh'  io  t'  amo. 

Ma  ta  merendo 
.Non  m'  abborrire. 
Pria  di  morire 
Perdona  a  me. 
Oro.  e  Coro. 

Oh  !  in  te  ritorna  , 
Ci  rassicura, 


33 

Canuto  padre 

Te  ne  scongiura  : 

Di  che  deliri  , 

Di  che  tu  menti  , 

Ohe  stolti  accenti 

Uscir  da  te. 
Il  Dio  severo , 

Che.  qui  t' intende 

Se  stassi  muto  , 

Se  il  tuon  sospende, 

Indizio  e  questo  , 

Indizio  espresso 

Chr  tanto  eccesso 

Punir  non  dee. 
Oro.    Norma  /  ,..  deh  /  Norma  /  ...  scolpati 

Taci?  ne  ascolli  appena? 
Nm\    Cielo  !  e  i  miei  fìgii  ? 

scuotendosi  con  un  grido 
Poi.  Ahi  miseri  / 

Nor.  I  nostri  figli  ? 

volgendosi  a  Politone 
Poi.  Oh  pena  ! 

Coro       Norma  sei  rea  ? 
Nor.  Sì  rea  , 

disperatamente 
Oltre  ogni  umana  idea. 
Oro»  Coro  Empia  / 
Nor.  Tn  m'odi. 

Oro*  Scostati 
Nor.  Deh  m'  odi  ! 

Oro.  Oh!  mio  dolor/ 

Nor.  Son  madre 

piano  a  Oro. 

Oro.  Madre/// 
Nor.  Acquetati. 

Clotilde  ha  i  figli  miei  ... 

Tu  li  raccogli  ...  e  ai  barbari 


34 

L'invola  insiem  coti  lei  ... 
Oro.    Giammai  ...  giammai  ...  va  ...  lagciami 
Jform    Ah  padre  !  ...  un  priego  ancor. 

s'  inginocchia 

D*  b  f  non  volerli  vittime 
OfJ  mio  fatale  errore  ... 
Deli  !  noti  troncar  sul  fiure 
Qucll*  innoce n le  età. 
Grazia  per  lor  non  credere 
„  Vita  così  concessa  : 
„  Dono  crudele  è  dessa. 

Vita  di  duol  sarà, 
Pensa  che  son  tuo  sangue  ... 
Del  sangue  tuo  pietà. 
Padre,  tu  piangi  / 
Oro.        Oppresso  è  il  core. 
JVor.        Piangi,  e  pedona. 
Oro.        Ha  vinto  amore. 
iVor.    Ali  /  tu  perdona, 

Quel  pianto  il  dice. 

Poi  Itone  e  Nonna 
Io  più  non  chiedo. 
Io  sou  felice. 

Conte nt^  il  rogo 

Ascenderò. 
Oro*        Ah  consolarmene 
Mai  non  pottrò. 

Coro 

Piange  !...  prega  /...  che  mai  spera  ? 
Qui  respinta  è  la  preghiera. 
Le  si  spogli  il  cria  del  serto 
Sia  coperto  —  di  squallor. 
1  Druidi  coprono  cC  un  velo  nero  la 
Sacerdotessa* 
Vanne  al  rogo,  ed  il  tuo  scempici 
Purghi  Tara  e  la?i  il  tempio. 


35 

Maledetta  all'  ultim'ora  / 

Maledetta  estinta  ancor. 
Oro.     Va,  infelice. 
jVor.  incamminandosi  Padre  !  addio. 
Poi.        Il  tuo  rogo,  o  Norma,  e  jl  aio. 
a  3 

JVtr.  e  Poi.  Là  più  puro,  là  più  santo 

Incomincia  eterno  amor,. 
Oro.     Sgorga  alfin,  prorompi  o  pianto  5 

Sei  permesso  a  un  genitor. 


FINE